Battle Report n°1 : La difesa persiste...
La mappa: in basso le forze confederate (sud), in alto quelle unioniste (nord).
Dicembre 1864, da qualche parte nella Virginia settentrionale. L’aria ancora fredda iniziava ad essere tagliata dai primi raggi del sole che pian piano illuminavano quelle colline e quel paese che avrebbero visto nelle prossime ore manovre di due grandi eserciti: da nord arrivava Meade con il I corpo guidato da Reynolds, il III corpo guidato da Sickles e una divisione del II corpo comandata da Hancock sotto il comando di Gibbon. Da sud marciava nel pieno delle forze Lee con due divisioni del I corpo di Longstreet e due divisioni del II corpo di Jackson.
La tattica unionista prevedeva il I corpo stazionario nel paese ad ovest dello scenario, mentre il III corpo sarebbe stato impegnato ad est sulle colline; la divisione supplementare aveva l’ordine di rimanere pronta come riserva. I Confederati invece avanzavano impetuosi da ovest sulla strada con il generale Longstreet e ad est con il generale Jackson.
Entrambi gli eserciti si muovevano lentamente, ma gli obbiettivi erano simili per entrambe le fazioni: il paese, il bosco sulle colline e l’incrocio ad est. Quelli erano i piani dei generali, ora restava solo da preparare le tattiche ed avviarsi verso la meta. L’orologio segnava le 8:00 e il generale Lee aspettava le notizie dei suoi sottoposti che in questo momento erano ancora in marcia; stessa situazione a nord. Alle ore 8:30 il corriere avvisava il generale in capo che l’incrocio ad est era sotto la bandiera di Sant’Andrea e si vedevano lontane le giacche blu che intanto si erano piazzate sulla collina; da ovest ancora nessuna notizia e il generale era impaziente. Poco dopo le 9 arrivò un corriere in fretta e furia per avvisare il comandante che ad ovest Longstreet si era assicurato il bosco sulla collina e procedeva verso il paese. Lee riponeva una certezza incrollabile nei propri generali, ma sapeva che i nemici non si sarebbero fatti attendere. Infatti in lontananza si sentì il primo rombo di cannoni: erano le batterie piazzate subito fuori dal paese ad ovest che miravano sulle divisioni di Longstreet. Quasi in contemporanea giunse il rombo dei cannoni piazzati sulla collina ad est che minacciava le divisioni di Jackson: la battaglia era iniziata.
Gli uomini di Jackson avevano impugnato le baionette e si avvicinavano il più rapidamente possibile al versante est della collina con l’intento di far breccia, ma gli unionisti erano pronti e meglio piazzati: non rimaneva loro che sparare ed attendere il nemico. Su questo versante oramai la battaglia infuriava, il campo contava i primi caduti e la maggior parte di questi vestiva l’uniforme grigia. Rombi di cannoni, raffiche di fucileria, movimenti rapidi, cambi di formazione e ordini tempestivi: questo era l’aspetto del fronte orientale del campo di battaglia, molto cruento e vantaggioso per le giacche blu che stavano sfruttando la morfologia del terreno a proprio vantaggio. Ad ovest la situazione era ancora più dinamica: le due divisioni di Longstreet si erano separate, una diretta verso il bosco e l’altra verso il paese con l’obbiettivo di intimorire il nemico. Ma l’intento era vano: i cannoni nordisti tuonavano senza tregua seminando panico e morte fra le fila nemiche che avanzavano intrepide. Alle 11 il portaordini di Jackson comunicava al generale Lee l’inizio delle mischie sul lato est. Dopo una prima sconfitta il generale Walker era riuscito a sfondare le linee nordiste continuando l’assalto con il furore tipicamente sudista. Quasi nello stesso istante si ebbero notizie dal lato ovest: la brigata confederata di Semmes aveva vinto la prima mischia facendo indietreggiare di poco le impavide unità di Cuttler e non solo, il nemico stava avanzando con alcune delle sue brigate dritto verso il bosco al centro dello schieramento. Era giunto il momento anche per la divisione nordista di Gibbon di prender parte agli scontri e infatti questi si diressero, dopo l’ingresso dalla strada ad est, verso le colline al centro. Lee iniziava a temere per i propri uomini: i federali avanzavano senza perdite e senza timore sia verso il bosco al centro e le truppe poste a difesa del paese non avevano subito perdite rilevanti. Sembrava che la situazione volgesse a svantaggio dei Confederati. Tuttavia una buona notizia rasserenò il generale: ad est le truppe di Jackson erano riuscite a salire sulla collina e stavano iniziando a incrinare le linee avversarie, sebbene queste resistessero ancora. Ad ovest la situazione era più grave: le divisioni di Longstreet si trovavano impegnate contro molti nemici, forse troppi per le loro forze e, forse anche a causa delle varie perdite, l’esito era incerto. Con una travolgente carica la divisione confederata di McLaws si avvicinava pericolosamente al paese, mentre l’altra era bloccata nel bosco e si difendeva dai vari assalti nemici. In mezzo a questo interminabile inferno fatto di caduti, feriti gementi, soldati in rotta e soldati agguerriti proseguiva lo scontro fra i due eserciti. Il fumo, il sole che oramai decretava le 12, le urla e gli spari erano diventati parte dell’atmosfera circostante. L’aria stessa era diventata pesante e anche le truppe iniziavano a dare i primi segni di stanchezza. Poco dopo le 12 che lo scontro si arrestava con la lenta ritirata di entrambi gli schieramenti. Il fumo, la distruzione e l’aria irrespirabile non permettevano ai medici di poter soccorrere tutti e quindi era impossibile una conta dei morti precisa. Da entrambe le parti si cercava di salvare più vite possibili, ma un risultato definitivo non è stato mai accertato.
La tattica unionista prevedeva il I corpo stazionario nel paese ad ovest dello scenario, mentre il III corpo sarebbe stato impegnato ad est sulle colline; la divisione supplementare aveva l’ordine di rimanere pronta come riserva. I Confederati invece avanzavano impetuosi da ovest sulla strada con il generale Longstreet e ad est con il generale Jackson.
Entrambi gli eserciti si muovevano lentamente, ma gli obbiettivi erano simili per entrambe le fazioni: il paese, il bosco sulle colline e l’incrocio ad est. Quelli erano i piani dei generali, ora restava solo da preparare le tattiche ed avviarsi verso la meta. L’orologio segnava le 8:00 e il generale Lee aspettava le notizie dei suoi sottoposti che in questo momento erano ancora in marcia; stessa situazione a nord. Alle ore 8:30 il corriere avvisava il generale in capo che l’incrocio ad est era sotto la bandiera di Sant’Andrea e si vedevano lontane le giacche blu che intanto si erano piazzate sulla collina; da ovest ancora nessuna notizia e il generale era impaziente. Poco dopo le 9 arrivò un corriere in fretta e furia per avvisare il comandante che ad ovest Longstreet si era assicurato il bosco sulla collina e procedeva verso il paese. Lee riponeva una certezza incrollabile nei propri generali, ma sapeva che i nemici non si sarebbero fatti attendere. Infatti in lontananza si sentì il primo rombo di cannoni: erano le batterie piazzate subito fuori dal paese ad ovest che miravano sulle divisioni di Longstreet. Quasi in contemporanea giunse il rombo dei cannoni piazzati sulla collina ad est che minacciava le divisioni di Jackson: la battaglia era iniziata.
Gli uomini di Jackson avevano impugnato le baionette e si avvicinavano il più rapidamente possibile al versante est della collina con l’intento di far breccia, ma gli unionisti erano pronti e meglio piazzati: non rimaneva loro che sparare ed attendere il nemico. Su questo versante oramai la battaglia infuriava, il campo contava i primi caduti e la maggior parte di questi vestiva l’uniforme grigia. Rombi di cannoni, raffiche di fucileria, movimenti rapidi, cambi di formazione e ordini tempestivi: questo era l’aspetto del fronte orientale del campo di battaglia, molto cruento e vantaggioso per le giacche blu che stavano sfruttando la morfologia del terreno a proprio vantaggio. Ad ovest la situazione era ancora più dinamica: le due divisioni di Longstreet si erano separate, una diretta verso il bosco e l’altra verso il paese con l’obbiettivo di intimorire il nemico. Ma l’intento era vano: i cannoni nordisti tuonavano senza tregua seminando panico e morte fra le fila nemiche che avanzavano intrepide. Alle 11 il portaordini di Jackson comunicava al generale Lee l’inizio delle mischie sul lato est. Dopo una prima sconfitta il generale Walker era riuscito a sfondare le linee nordiste continuando l’assalto con il furore tipicamente sudista. Quasi nello stesso istante si ebbero notizie dal lato ovest: la brigata confederata di Semmes aveva vinto la prima mischia facendo indietreggiare di poco le impavide unità di Cuttler e non solo, il nemico stava avanzando con alcune delle sue brigate dritto verso il bosco al centro dello schieramento. Era giunto il momento anche per la divisione nordista di Gibbon di prender parte agli scontri e infatti questi si diressero, dopo l’ingresso dalla strada ad est, verso le colline al centro. Lee iniziava a temere per i propri uomini: i federali avanzavano senza perdite e senza timore sia verso il bosco al centro e le truppe poste a difesa del paese non avevano subito perdite rilevanti. Sembrava che la situazione volgesse a svantaggio dei Confederati. Tuttavia una buona notizia rasserenò il generale: ad est le truppe di Jackson erano riuscite a salire sulla collina e stavano iniziando a incrinare le linee avversarie, sebbene queste resistessero ancora. Ad ovest la situazione era più grave: le divisioni di Longstreet si trovavano impegnate contro molti nemici, forse troppi per le loro forze e, forse anche a causa delle varie perdite, l’esito era incerto. Con una travolgente carica la divisione confederata di McLaws si avvicinava pericolosamente al paese, mentre l’altra era bloccata nel bosco e si difendeva dai vari assalti nemici. In mezzo a questo interminabile inferno fatto di caduti, feriti gementi, soldati in rotta e soldati agguerriti proseguiva lo scontro fra i due eserciti. Il fumo, il sole che oramai decretava le 12, le urla e gli spari erano diventati parte dell’atmosfera circostante. L’aria stessa era diventata pesante e anche le truppe iniziavano a dare i primi segni di stanchezza. Poco dopo le 12 che lo scontro si arrestava con la lenta ritirata di entrambi gli schieramenti. Il fumo, la distruzione e l’aria irrespirabile non permettevano ai medici di poter soccorrere tutti e quindi era impossibile una conta dei morti precisa. Da entrambe le parti si cercava di salvare più vite possibili, ma un risultato definitivo non è stato mai accertato.
Battle Report n°2 : la collina insanguinata...
Il Gioco.
Lo scenario inizia alle ore 10.30 e finisce alle 14.30 (9 turni).
Schieramento.
Le due forze entrano nello scenario usando la propria strada con la cavalleria in avanscoperta, seguita dalla fanteria in colonna di marcia, quindi dalle artiglierie ed il generale di corpo sudista e quello d’armata nordista.
Terreno.
La collina ripida dimezza il movimento. I cespugli di fronte al bosco limitano la visibilità all’interno dello stesso, ma non contano come ostacolo al fine del movimento. I boschi fitti dimezzano il movimento. –1 al dado per chi tira verso bersagli più alti o unità visibili in un bosco.
Condizioni di Vittoria.
Ambedue gli schieramenti ottengono una immediata vittoria se conquistano il punto di rifornimento avversario (la strada dove entrano in gioco le unità – 50 Punti), altrimenti verranno conteggiati i Punti Vittoria ottenuti dai due eserciti in base alle regole di Fire & Fury.
Ordine di Battaglia.
Confederati.
II Corpo: Jackson (E)
1a Divisione: Rodes 3aDivisione: Johnson
1a Brigata: Daniel (E) 6/5/3 1aBrigata: Steuart (E) 8/5/3
2a Brigata: Iverson 6/5/3 2a Brigata: Williams 8/5/3
3a Brigata: Doles (E) 7/5/3 3a Brigata: Walker (E) 8/5/3
4a Brigata: Ramseur (E) 7/5/3 4a Brigata: J. Jones 8/6/4
5a Brigata: O’Neal 6/5/3 Artiglierie divisionali 2
Artiglierie divisionali 2 Artiglieria di Corpo 6
2a Divisione: Early (E) Cavalleria
1a Brigata: Hays (E) 8/5/3 1a Brigata: F. Lee (E) 8/5/3
2a Brigata: Avery 8/5/3 2a Brigata:
3a Brigata: Gordon (E) 8/5/3 3a Brigata:
4a Brigata: Smith 8/5/3
Artiglierie divisionali 2
Unionisti.
Armata del Potomac: Meade
I Corpo : Reynolds (E) III Corpo : Sickles
1a Divisione: Wadsworth 1a Divisione: Birney
1a Brigata: Meredith (E) 9/6/4 1a Brigata: Graham (E) 9/7/5
2a Brigata: Cutler (E) 9/7/5 2a Brigata: Ward (E) 9/7/5
3a Brigata: 3a Brigata: de Trobiand 9/7/5
2a Divisione: Robinson 2a Divisione: Humphrey
1a Brigata: Paul (E) 9/7/5 1a Brigata: Carr (E) 9/7/5
2a Brigata: Baxter (E) 9/7/5 2a Brigata: Brewster 9/7/5
3a Brigata: 3a Brigata: Burling 9/7/5
3a Divisione: Doubleday 3a Divisione:
1a Brigata: Rowley 6/5/3 1a Brigata:
2a Brigata: Stone 6/5/3 2a Brigata:
3a Brigata: Stannard 6/5/4 3a Brigata:
Artiglieria di Corpo 4 Artiglieria di Corpo 4
Artiglieria di Riserva 2 Artiglieria di Riserva 2
Cavalleria
1a Brigata: Gamble 8/6/4
2a Brigata:
3a Brigata:
Lo scenario inizia alle ore 10.30 e finisce alle 14.30 (9 turni).
Schieramento.
Le due forze entrano nello scenario usando la propria strada con la cavalleria in avanscoperta, seguita dalla fanteria in colonna di marcia, quindi dalle artiglierie ed il generale di corpo sudista e quello d’armata nordista.
Terreno.
La collina ripida dimezza il movimento. I cespugli di fronte al bosco limitano la visibilità all’interno dello stesso, ma non contano come ostacolo al fine del movimento. I boschi fitti dimezzano il movimento. –1 al dado per chi tira verso bersagli più alti o unità visibili in un bosco.
Condizioni di Vittoria.
Ambedue gli schieramenti ottengono una immediata vittoria se conquistano il punto di rifornimento avversario (la strada dove entrano in gioco le unità – 50 Punti), altrimenti verranno conteggiati i Punti Vittoria ottenuti dai due eserciti in base alle regole di Fire & Fury.
Ordine di Battaglia.
Confederati.
II Corpo: Jackson (E)
1a Divisione: Rodes 3aDivisione: Johnson
1a Brigata: Daniel (E) 6/5/3 1aBrigata: Steuart (E) 8/5/3
2a Brigata: Iverson 6/5/3 2a Brigata: Williams 8/5/3
3a Brigata: Doles (E) 7/5/3 3a Brigata: Walker (E) 8/5/3
4a Brigata: Ramseur (E) 7/5/3 4a Brigata: J. Jones 8/6/4
5a Brigata: O’Neal 6/5/3 Artiglierie divisionali 2
Artiglierie divisionali 2 Artiglieria di Corpo 6
2a Divisione: Early (E) Cavalleria
1a Brigata: Hays (E) 8/5/3 1a Brigata: F. Lee (E) 8/5/3
2a Brigata: Avery 8/5/3 2a Brigata:
3a Brigata: Gordon (E) 8/5/3 3a Brigata:
4a Brigata: Smith 8/5/3
Artiglierie divisionali 2
Unionisti.
Armata del Potomac: Meade
I Corpo : Reynolds (E) III Corpo : Sickles
1a Divisione: Wadsworth 1a Divisione: Birney
1a Brigata: Meredith (E) 9/6/4 1a Brigata: Graham (E) 9/7/5
2a Brigata: Cutler (E) 9/7/5 2a Brigata: Ward (E) 9/7/5
3a Brigata: 3a Brigata: de Trobiand 9/7/5
2a Divisione: Robinson 2a Divisione: Humphrey
1a Brigata: Paul (E) 9/7/5 1a Brigata: Carr (E) 9/7/5
2a Brigata: Baxter (E) 9/7/5 2a Brigata: Brewster 9/7/5
3a Brigata: 3a Brigata: Burling 9/7/5
3a Divisione: Doubleday 3a Divisione:
1a Brigata: Rowley 6/5/3 1a Brigata:
2a Brigata: Stone 6/5/3 2a Brigata:
3a Brigata: Stannard 6/5/4 3a Brigata:
Artiglieria di Corpo 4 Artiglieria di Corpo 4
Artiglieria di Riserva 2 Artiglieria di Riserva 2
Cavalleria
1a Brigata: Gamble 8/6/4
2a Brigata:
3a Brigata:
Battle Report n°3 : contro gli Unionisti guidati dal Giocatore Fantasma.
20 Agosto 1862, Tennessee orientale. Era da poco sorto il sole e i suoi raggi illuminavano quel terreno che presto avrebbe visto uno scontro sanguinoso aver luogo. Erano le 6.00 di mattina e l'aria ancora fresca vedeva le truppe del generale Sickles in difesa e pronte per qualsiasi evenienza. La cavalleria aveva l'importante compito di sorvegliare il bosco e rimanere pronta per un possibile conflitto, poichè si era saputo dell'avanzata sudista nel Tennessee. I soldati tranquilli ai piedi delle colline ancora sonnolenti scrutavano l'orizzone in vista di qualche ribelle, ma la giornata si prospettava noiosa e priva di eventi importanti. Tuttavia il generale Hood sapeva che quella vallata era importante per l'avanzata e doveva a tutti i costi assicurarsela con la propria divisione e aveva scelto il piano d'attacco. La calma della zona si interruppe presto quando l'artiglieria unionista vide della cavalleria confederata sfrecciare sulla strada e, preparati i cannoni non esitò a sparare svegliando i propri uomini e causando un boato nella zona circostante. L'esplosione fu forte e si vide in lontananza alzarsi parecchia polvere e qualche albero del bosco rompersi, tuttavia la velocità dei cavalli assicurò ai ribelli solo un brusco risveglio. Con il diradarsi del fumo la sorpresa fu enorme, le truppe nordiste si affrettarono a costruire dei ripari in vista dei cannoni sudisti che prendevano posto sulla collina opposta. I generali Brewster e Burling impartivano ordini con grande sicurezza e velocità. Il tempo era poco e le trincee dovevano essere costruite rapidamente per evitare il massacro; i ribelli non dovevano passare. Alle 7.00 le batterie ribelli iniziarono a rispondere con ostinazione a quelle unioniste provocando e ricevendo danni. La quiete era oramai perduta, ma fra i boati la divisione di Hood non si vedeva. Il generale Sickles era preoccupato così decise di rinforzare l'ala destra poichè supponeva fosse il punto più favorevole ad un'offesa confederata. Il panico iniziava a serpeggiare fra le truppe di Brewster quando un soldato esclamò "arriva la cavalleria!". Il fuoco della fanteria non si era rivelato particolarmente efficace e quei ribelli urlanti erano inarrestabili. Le sciabole inflissero meno danni del previsto, ma il generale Hampton riuscì a guidare i suoi con grande abilità, permettendo intanto al resto della fanteria di sbucare alle sue spalle pronte per la battaglia. Alle 7.30 un fuoco intenso obbligò le batterie nordiste ad una ritirata immediata per riorganizzarsi liberando così la strada per Hampton. Egli condusse un'altra carica contro i cannoni rimasti coraggiosamente a proteggere la posizione e, sebbene avesse subito un fuoco efficace dalla fanteria unionista non si scoraggiò per le perdite e trovò vendetta distruggendo la batteria. Intanto la fanteria si era organizzata e, dopo aver svuotato i moschetti sulla formazione avversaria, vedeva le giacche blu cadere come mosche innanzi ai proiettili. La situazione per i nordisti stava degenerando, ma con determinazione a dir poco unica verso le 8.00 il generale Burling frenava l'assalto della cavalleria ribelle che, prima di trovarsi faccia a faccia con queste truppe, aveva inflitto numerose perdite agli uomini di Brewster. Incoraggiati dall'impeto dei propri compagni anche le trombe della fanteria suonarono e i valorosi soldati di Anderson si lanciarono in una folle carica contro gli inesperti ragazzi di Carr il quale dovette retrocedere, pur dando prova di grande valore. L'avanzata sudista sembrava non finire mai, spuntavano confederati ovunque, la confusione era tanta, il fumo rendeva difficile distinguere il terreno, le urla, le esplosioni, la martellante artiglieria confederata, rendevano la battaglia molto impegnativa. Le giacche blu si stavano sfaldando sul fianco destro, proprio come intuito dal generale Sickles, ma non si poteva far molto: i cannoni erano ancora in fuga e gli uomini, per quanto valorosamente combatessero, non riuscivano a frenare l'avanzata nemica. Per un attimo la situazione sembrò stabilizzarsi, ma dopo le parole d'incoraggiamento del generale Hood, sceso personalmente fra le sue truppe, i ribelli si infiammarono e trovarono un coraggio senza precedenti cominciando a caricare senza sosta. I morti ora non indossavano più solo giacche blu, ma cominciavano ad averne pure di grigie. Hampton continuava a sfondare le linee nordiste sebbene iniziasse ad avere perdite non trascurabili. Egli con i suoi uomini inflisse gravi perdite a Burling che, inaspettatamente, ordinò una ritirata immediata; i texani guidati da Robertson annientarono le truppe di Ward che cadevano come mosche sotto le baionette affilate; Anderson portava i suoi contro Carr che sta volta non riuscì a resistere e dovette ritirarsi. I cannoni confederati vista la situazione furono nuovamente riagganciati e spostati lungo la strada per iniziare l'attacco delle colline. Ben presto la cavalleria nordista di Gamble dovette constatare che i ribelli non avevano intenzione di salire la collina sul loro lato, ma al loro fianco. Purtroppo gli ordini erano chiari: non doveva muoversi. E così i suoi uomini vedevano i loro stessi compagni correre su per la collina con il terrore negli occhi. Alle 8.30 l'avanzata sudista era insostenibile e i furiosi texani di Robertson tagliarono le linee di rifornimento del corpo nemico il quale, accortosi della mossa, dovette arrendersi. Alle 9.00 Hood aveva davanti a sè tutti i generali nemici che si consegnavano pur di evitare un massacro inutile: l'avanzata confederata nel Tennessee poteva ora riprendere.
Battle Report n°4 : tra il fuoco e la pioggia...
Nuovo scontro tra Confederati ed Unionisti in un mattino piovoso di novembre nei pressi di un villaggio della Virginia. La divisione di fanteria sudista agli ordini del Generale Hood del 1° Corpo Longstreet sta marciando verso nord con due brigate di cavalleria in avanscoperta e sei batterie di artiglieria al seguito. Gli ordini sono di scovare la divisione Humphrey del 3° Corpo unionista e, se possibile, distruggerla.
Alle 10 del mattino sotto una fastidiosa pioggia, la cavalleria sudista avvista le truppe nemiche trincerate nel paese. Avvisato il comando e dopo aver ricevuto ordini precisi, le due brigate si lanciano verso il punto di rifornimento nemico con l'intento di tagliare le linee del nemico e vincere in breve, visto il tempo atmosferico non favorevole. Ma i Nordisti avevano piazzato la cavalleria da quella parte e ne segue così uno scontro che però premia la cavalleria confederata. Messa in rotta la cavalleria nordista, le due brigate sudiste si apprestano ad isolare il nemico, mentre due brigate di fanteria amica le seguono e le altre due attirano il fuoco dei difensori trincerati in paese. Quattro batterie confederate vomitano il loro fuoco sulle case inchiodando i nordisti nelle loro difese. Una batteria nordista posizionata sulla strada che porta fra le case risponde colpo su colpo al nemico, sebbene con fatica. Intanto la pioggia torrenziale ha reso impraticabile il terreno circostante rallentando le manovre di ambedue gli eserciti.
Nel momento in cui la cavalleria confederata sta per sferrare l'ultimo attacco sul fianco destro nordista, questi riescono a portare disperatamente avanti una brigata di fanteria per contrastarle il passo protetti da tre batterie che prima erano fuggite ed una volta riordinate piazzate al bordo del paese. L'ultima ora di battaglia è devastante : dopo numerose avanzate e ritirate da ambo le parti, con la cavalleria confederata presa d'infilata dalle batterie nordiste, in un ultimo tentativo di sfondare la brigata unionista ormai esausta gli ultimi gloriosi cavalleggeri del Sud vengono spazzati via con un supremo sforzo dei difensori.
La partita si conclude con la vittoria nordista con un sostanzioso 71 - 58 (vedi conteggio dei punti con Fire & Fury; +50 PV per il punto di rifornimento per ambedue i giocatori e + 10 PV per l'obbiettivo posizionato in paese e mantenuto dai Nordisti).
Inizio della battaglia : ore 10.00 (otto turni, inizia il Confederato). Rapporto di forze 3:2.
Ordine di battaglia (scala 200):
Confederati (attaccante).
Generale di divisione : Hood E
1a Brigata : Robertson E 9/7/5
2a Brigata : Benning E 9/7/5
3a Brigata : Anderson 9/8/5
4a Brigata : Law 9/7/5
Cavalleria (al diretto comando di Hood).
1a Brigata : Hampton E 6/4/2
2a Brigata : Robertson 5/4/3
Artiglieria divisionale 2 basette
Artiglieria di corpo 4 basette
Unionisti (difensore).
Generale di divisione : Humphrey E
1a Brigata : Carr 8/6/4
2a Brigata : Brewster 8/6/4
3a Brigata : Burling 8/6/4
Cavalleria (al diretto comando di Humphrey).
1a Brigata : Gamble 7/5/4
Artiglieria di corpo 2 basette
Artiglieria di riserva 2 basette
Il tavolo di gioco ha una dimensione di 100 cm X 100 cm ed è diviso in quattro quadranti per inserire i tipi di terreni. Nel primo esce una collina dolce ed un fiume che entra a 20 cm dal bordo tavolo, nel secondo un paese con un solo recinto più il fiume che escea 40 cm dal bordo tavolo; nel terzo una collina ripida e nessun terreno, nel quarto una collina dolce e nessun terreno. I punti di rifornimento sono : dalla parte del paese verso sinistra 21 cm, l'altro dalla parte opposta 24 cm. Dalla parte del paese ci sono altre due strade che entrano nello scenario in corrispondenza dei guadi sul fiume che sono tre posizionati circa 25 cm uno distante dall'altro.
L'Unionista, che è il difensore sceglie di difendere il lato dove si trova il paese e schiera subito le sue truppe a 30 cm dal bordo tavolo poichè l'attaccante entra in colonna di marcia dalla strada del suo lato con in testa le cavallerie, poi la fanteria ed infine l'artiglieria con il generale di divisione. Il difensore sceglie ancora un obbiettivo oltre i due fissi (che sono i punti di rifornimento, i quali danno 50 Punti Vittoria - se vengono catturati l'avvversario vince automaticamente) e lo piazza all'ingresso del paese.
Inoltre il Confederato, all'inizio di ogni nuovo turno dovrà lanciare 1d6 per sapere se la pioggia cesserà (1 al dado). Se ciò non avviene dopo i successivi 5 turni, tutto il terreno (anche la strada) diventa "difficile", ovvero i movimenti delle truppe si dimezzano. Finchè c'è la pioggia, la visibilità si riduce di 10 cm.
Sulla collina ripida i difensori hanno un bonus di +2 in mischia, mentre gli attaccanti hanno un malus di -1 nello sparo (-2 se i difensori sono anche trincerati). Chi spara dal basso verso l'alto ha comunque sempre un malus di -1.
Tutto lo scenario è stato costruito in modo casuale, con il lancio dei dadi. Se volete provare a costruire uno scenario inventato potete trovare le istruzioni alla voce "come giochiamo ACW". Buon divertimento!
Alle 10 del mattino sotto una fastidiosa pioggia, la cavalleria sudista avvista le truppe nemiche trincerate nel paese. Avvisato il comando e dopo aver ricevuto ordini precisi, le due brigate si lanciano verso il punto di rifornimento nemico con l'intento di tagliare le linee del nemico e vincere in breve, visto il tempo atmosferico non favorevole. Ma i Nordisti avevano piazzato la cavalleria da quella parte e ne segue così uno scontro che però premia la cavalleria confederata. Messa in rotta la cavalleria nordista, le due brigate sudiste si apprestano ad isolare il nemico, mentre due brigate di fanteria amica le seguono e le altre due attirano il fuoco dei difensori trincerati in paese. Quattro batterie confederate vomitano il loro fuoco sulle case inchiodando i nordisti nelle loro difese. Una batteria nordista posizionata sulla strada che porta fra le case risponde colpo su colpo al nemico, sebbene con fatica. Intanto la pioggia torrenziale ha reso impraticabile il terreno circostante rallentando le manovre di ambedue gli eserciti.
Nel momento in cui la cavalleria confederata sta per sferrare l'ultimo attacco sul fianco destro nordista, questi riescono a portare disperatamente avanti una brigata di fanteria per contrastarle il passo protetti da tre batterie che prima erano fuggite ed una volta riordinate piazzate al bordo del paese. L'ultima ora di battaglia è devastante : dopo numerose avanzate e ritirate da ambo le parti, con la cavalleria confederata presa d'infilata dalle batterie nordiste, in un ultimo tentativo di sfondare la brigata unionista ormai esausta gli ultimi gloriosi cavalleggeri del Sud vengono spazzati via con un supremo sforzo dei difensori.
La partita si conclude con la vittoria nordista con un sostanzioso 71 - 58 (vedi conteggio dei punti con Fire & Fury; +50 PV per il punto di rifornimento per ambedue i giocatori e + 10 PV per l'obbiettivo posizionato in paese e mantenuto dai Nordisti).
Inizio della battaglia : ore 10.00 (otto turni, inizia il Confederato). Rapporto di forze 3:2.
Ordine di battaglia (scala 200):
Confederati (attaccante).
Generale di divisione : Hood E
1a Brigata : Robertson E 9/7/5
2a Brigata : Benning E 9/7/5
3a Brigata : Anderson 9/8/5
4a Brigata : Law 9/7/5
Cavalleria (al diretto comando di Hood).
1a Brigata : Hampton E 6/4/2
2a Brigata : Robertson 5/4/3
Artiglieria divisionale 2 basette
Artiglieria di corpo 4 basette
Unionisti (difensore).
Generale di divisione : Humphrey E
1a Brigata : Carr 8/6/4
2a Brigata : Brewster 8/6/4
3a Brigata : Burling 8/6/4
Cavalleria (al diretto comando di Humphrey).
1a Brigata : Gamble 7/5/4
Artiglieria di corpo 2 basette
Artiglieria di riserva 2 basette
Il tavolo di gioco ha una dimensione di 100 cm X 100 cm ed è diviso in quattro quadranti per inserire i tipi di terreni. Nel primo esce una collina dolce ed un fiume che entra a 20 cm dal bordo tavolo, nel secondo un paese con un solo recinto più il fiume che escea 40 cm dal bordo tavolo; nel terzo una collina ripida e nessun terreno, nel quarto una collina dolce e nessun terreno. I punti di rifornimento sono : dalla parte del paese verso sinistra 21 cm, l'altro dalla parte opposta 24 cm. Dalla parte del paese ci sono altre due strade che entrano nello scenario in corrispondenza dei guadi sul fiume che sono tre posizionati circa 25 cm uno distante dall'altro.
L'Unionista, che è il difensore sceglie di difendere il lato dove si trova il paese e schiera subito le sue truppe a 30 cm dal bordo tavolo poichè l'attaccante entra in colonna di marcia dalla strada del suo lato con in testa le cavallerie, poi la fanteria ed infine l'artiglieria con il generale di divisione. Il difensore sceglie ancora un obbiettivo oltre i due fissi (che sono i punti di rifornimento, i quali danno 50 Punti Vittoria - se vengono catturati l'avvversario vince automaticamente) e lo piazza all'ingresso del paese.
Inoltre il Confederato, all'inizio di ogni nuovo turno dovrà lanciare 1d6 per sapere se la pioggia cesserà (1 al dado). Se ciò non avviene dopo i successivi 5 turni, tutto il terreno (anche la strada) diventa "difficile", ovvero i movimenti delle truppe si dimezzano. Finchè c'è la pioggia, la visibilità si riduce di 10 cm.
Sulla collina ripida i difensori hanno un bonus di +2 in mischia, mentre gli attaccanti hanno un malus di -1 nello sparo (-2 se i difensori sono anche trincerati). Chi spara dal basso verso l'alto ha comunque sempre un malus di -1.
Tutto lo scenario è stato costruito in modo casuale, con il lancio dei dadi. Se volete provare a costruire uno scenario inventato potete trovare le istruzioni alla voce "come giochiamo ACW". Buon divertimento!
Battle Report n°5 : Pennsylvania 1863.
2 Settembre 1863, Pennsylvania sud-orientale. Il cielo limpido lasciava passare i raggi del sole che illuminavano un terreno collinare. Degli scout nordisti erano riusciti ad ottenere informazioni riguardanti un corpo confederato in avvicinamento: giusto in tempo per organizzare una linea difensiva. Le giacche blu si erano appostate sia su una collina a nord di due fattorie isolate che sul limite del bosco. Quella linea difensiva contava perfino delle batterie piazzate in punti strategici e permettevano un buon controllo del terreno circostante. Sickles fumava nervosamente la pipa, tutto era troppo calmo. Dove erano i nemici? Le sue due brigate erano ormai posizionate e attendevano ordini, tuttavia la terza brigata comandata da Barnes non si era ancora presentata. Mentre si asciugava la fronte, bagnata per la tensione, trasalì e si rimise il cappello. Si vedevano delle giacche grigie in pianura. Il vento era aumentato improvvisamente e quelle bandiere presentavano la croce di Sant’Andrea. Sickles non aveva dubbi: Longstreet e i suoi erano arrivati. L’orologio segnava le 9:00 e, pur sapendo che l’avversario contava quasi il doppio dei suoi uomini, diede ordine di preparare le batterie. In pochi istanti il primo rombo interruppe il silenzio e uno stormo di uccelli spiccò rapidamente il volo dai rami non più tranquilli del bosco. Vicino alle fattorie iniziava ad alzarsi la terra: il fuoco sembrava avere qualche effetto. Tuttavia sembrava esserci solo una divisione, ma le altre due dove erano finite? Sickles intuì che potevano nascondersi nel bosco rado accanto ai due edifici. Ma potevano anche spuntare dalla parte opposta. I confederati dovevano essere fermati, anche Lincoln riponeva piena fiducia in quel generale. Per ottenere maggiore protezione ordinò la costruzione di semplici trincee, così avrebbero ridotto il numero di caduti fra le proprie fila. Attorno alle 10:00 i ripari furono completati, ma anche i confederati sfoderarono una micidiale sorpresa: un fuoco molto efficace di artiglieria. Da quella pianura sì alzò un fumo così denso che nemmeno una cannoniera al massimo della sua velocità poteva produrre. In pochi istanti rami di alberi caddero violentemente, si alzò polvere e le schegge trafissero molti addetti alle artiglierie in quella zona. I generali decisero di arretrare per organizzare i rimasti. A questo spiacevole avvenimento si aggiunse l’improvviso rumore di zoccoli. Sickles notò con il suo binocolo una cavalleria che si stava dirigendo su per la collina a gran velocità. Il polverone che essa produceva non era intenso e si riusciva ad intravvedere la fanteria che invano tentava di celare. Attorno alle 10:30 iniziò il combattimento vero e proprio: i cannoni posizionati sul rilievo avevano iniziato a sparare senza sosta ad ogni possibile obiettivo. Ben presto però si intravvide una seconda cavalleria correre verso l’altura mentre dal bosco rado si alzavano boati poco insidiosi. I confederati avevano dato inizio all’attacco. Sickles diede l’ordine di rimanere ben nascosti nelle trincee e fuoco a volontà per i cannoni! Due brigate inoltre furono spostate dal bosco per dare supporto in collina, ma, causa la natura del terreno, impiegarono troppo tempo per giungere sul posto. La cavalleria di Robertson avanzava rapida e le spade luccicavano al vento. Gli uomini di Brewster spuntarono da dietro i ripari e, grazie all’efficace supporto dell’artiglieria, inflissero perdite così gravi che i confederati furono costretti a ritirarsi. L’entusiasmo durò poco: l’altra cavalleria si era arrestata lasciando spazio ad un’intera divisione. Kershaw e Barksdale incitavano i loro uomini e, con impeto sudista, travolsero le truppe di Carr che dovette ritirarsi. La prima brigata fu inarrestabile, Kershaw proseguì nello sfondamento e riuscì a disintegrare una delle batterie sulla collina. Nonostante le minime perdite da ambo le parti, un punto della linea difensiva unionista cominciava a scricchiolare. Sickles, irritato dalla difficile situazione, scagliò con forza la pipa semi-spenta a terra: aveva bisogno di quella brigata di supporto, dannazione! Con grande sorpresa vide però che i sudisti avevano perso freschezza e Carr riusciva a respingere la cavalleria di Hampton. Questo fatto diede coraggio anche agli altri commilitoni e le bandiere dell’Unione continuarono a sventolare più irremovibili che mai. Il fumo copriva gran parte della collina e rendeva tutto difficile, ma i difensori non dovevano cedere. I confederati attaccarono strenuamente più e più volte, ma alla fine ottennero il risultato voluto: la carica di ben tre brigate respinse in maniera efficace gli uomini di Brewster che, nonostante le difese, vennero travolti dalla superiorità numerica. La divisione di Hood continuava l’attacco imperterrita e Mc Laws aveva inviato i suoi in supporto. Le due divisioni in attacco si facevano strada lentamente ed a questo punto anche la divisione di Pickett iniziò a muoversi in avanti per contattare il nemico. Sebbene le batterie al comando di Pickett avessero consumato parecchi colpi, gli addetti non volevano cessare il fuoco: bisognava indebolire il nemico ad ogni costo per travolgerlo. La confederazione necessitava di una vittoria, la sconfitta subita a Gettysburg pesava non poco sul morale. Alle 12:00 la situazione era indescrivibile: entrambi gli schieramenti guadagnavano e perdevano terreno, sembrava quasi una parità sbilanciata a favore nordista forse solo per la determinazione dei suoi uomini. Nel rapporto scritto da Sickles non si conobbe mai l’esito ufficiale della battaglia; si sa solo che i Confederati continuarono a sognare Washington.
Battle Report n°6: l' assalto dei "Diavoli Grigi"!
Settembre 1863, valle dello Shenandoah, Virginia.
La lenta avanzata dell'esercito confederato subisce un brusco arresto a causa di un primo contatto con l'armata unionista ad ovest. Nel tentativo di provare una manovra avvolgente, il generale Jackson tiene il suo corpo impegnato negli scontri con le giacche blu, mentre le divisioni Hood e Pickett si spingono verso est nella speranza di guadagnare una posizione strategica.
Ore 10.00. La poca nebbia autunnale si era ormai abbondantemente diradata ed il paesaggio appariva silenzioso, mentre i confederati marciavano in fretta e furia attraverso il bosco fitto in direzione nord. Le batterie sudiste sfrecciavano veloci lungo la strada: gli scout avevano avvistato truppe nordiste in avvicinamento dalle colline innanzi alle due divisioni. In seguito all'ordine del generale Pickett, le sue batterie vennero posizionate a ridosso della strada, poco oltre il magro corso d'acqua, mentre le batterie della prima divisione venivano indirizzate verso una collina che dominava la parte ad ovest del campo di battaglia. La cavalleria di Hampton era partita rapida verso quella zona: sembrava un posto perfetto per una massiccia difesa e nessun scout aveva fatto ritorno. Ore 11.00. Cavalleria unionista! A ridosso della collina centrale, fra i frutteti si scorgeva con difficoltà quella che era una piccola brigata di cavalleria smontata e ben presto quello fu l'ultimo dei problemi per Hampton. Una massiccia linea blu si stava formando in fronte a lui ed altre truppe unioniste sembravano comparire dal nulla. Quella sarebbe stata una carica necessaria per coprire l'avanzata della fanteria e così, con una bella spronata al cavallo, condusse i suoi uomini contro il nemico. Maledizione! Un fuoco efficace della fanteria e dei cannoni non visti, collocati vicino una fattoria, crearono numerose perdite ed i cavalleggeri persero il loro impeto. Intanto sull'altro fronte le artiglierie tuonavano, mentre Pickett ed i suoi avanzavano verso le colline, dove stavano i timidi soldati nordisti. Verso le 11.30 le due divisioni avevano percorso gran parte della distanza e le cariche sarebbero partite a momenti. Hampton aveva condotto nuovamente i suoi uomini contro le fila nemiche, ma la vittoria non voleva proprio giungere; le baionette e gli spari intimorivano quei cavalli veterani, il generale Weed era in prima linea con i suoi pochi zuavi a respingere quel temibile attacco. Intanto la tromba suonava sopra le brigate del generale Pickett e Kemper, Garnett e Corse conducevano i soldati contro i nordisti in una grande carica combinata, ma purtroppo la miglior preparazione, il terreno e la prudenza del generale Sweitzer fermarono l'impeto confederato; solo il generale Corse ebbe un po' più di fortuna e riuscì ad intimorire la brigata del generale Vincent. Nel frattempo facevano la loro comparsa sul campo di battaglia il generale di corpo James Longstreet con la divisione Mc Laws ed il supporto europeo della brigata inglese. I nordisti non si erano mossi molto e, al contrario, rinsaldavano la loro posizione difensiva cercando riparo e sparando il più possibile. Forse il caffè di scarsa qualità o forse motivazioni personali avevano reso Meade più prudente del solito e questo si stava rivelando un fattore positivo per le truppe unioniste, ma sarebbe durato? Fino a quel momento i confederati non si erano dimostrati agguerriti, ma verso le 12 l'intera divisione Hood sfoderò le baionette e si lanciò all'attacco mentre, dall'altra parte del campo, tutte le brigate di Pickett erano impegnate in aspri combattimenti. Anderson e la sua brigata furono i primi a portare gloria alla divisione Hood, catturando le infami batterie sulla collina; Hampton caricava la brigata di Day spazzandola via con sorprendente facilità per poi scontrarsi nuovamente con la brigata di Weed. La forte emozione per lo sfondamento inebriava i suoi cavalieri e stavolta la bandiera a stelle e strisce dovette arretrare. Intanto le brigate texane di Robertson e Law ingaggiavano uno scontro con la brigata Mc Candless riportando una modesta vittoria nel piccolo frutteto. Nello stesso momento Vincent cercava di mantenere la formazione, ma le cariche furibonde dei sudisti intimorirono i suoi uomini al punto da mandare in fuga l'intera brigata; non senza un risvolto positivo: Sweitzer teneva a bada i nemici ed era perfino riuscito a mandare in rotta l'intera brigata di Corse, ma purtroppo non era riuscito a coprire il suo alleato. Ora si trovava completamente isolato dal corpo nordista, chiuso in un boschetto e ingaggiato più volte dalle furie grigie. Nella stessa ora in cui nelle città si serve il pranzo, sul campo di battaglia l'intera formazione nordista presentava dei buchi ed i confederati avanzavano rapidi. Ormai era questione di poche ore, l'accerchiamento era inevitabile. Con l'arrivo dell'inglese Pennfather nella parte ovest del campo di battaglia i confederati si apprestavano ad assestare il colpo definitivo alla formazione nemica con Hampton che caricava ancora la brigata zuava di Weed, ma stavolta mandandola in rotta. Anche i generali Robertson ed Anderson riportarono vittorie significative contro le brigate di Mc Candless, Burbank e Custer. Quando la cavalleria sudista riuscì ad aggirare le linee nemiche e tagliare loro i rifornimenti e contatti i generali yankees ordinarono di posare i fucili e si arresero. La battaglia era vinta.
Settembre 1863, valle dello Shenandoah, Virginia.
La lenta avanzata dell'esercito confederato subisce un brusco arresto a causa di un primo contatto con l'armata unionista ad ovest. Nel tentativo di provare una manovra avvolgente, il generale Jackson tiene il suo corpo impegnato negli scontri con le giacche blu, mentre le divisioni Hood e Pickett si spingono verso est nella speranza di guadagnare una posizione strategica.
Ore 10.00. La poca nebbia autunnale si era ormai abbondantemente diradata ed il paesaggio appariva silenzioso, mentre i confederati marciavano in fretta e furia attraverso il bosco fitto in direzione nord. Le batterie sudiste sfrecciavano veloci lungo la strada: gli scout avevano avvistato truppe nordiste in avvicinamento dalle colline innanzi alle due divisioni. In seguito all'ordine del generale Pickett, le sue batterie vennero posizionate a ridosso della strada, poco oltre il magro corso d'acqua, mentre le batterie della prima divisione venivano indirizzate verso una collina che dominava la parte ad ovest del campo di battaglia. La cavalleria di Hampton era partita rapida verso quella zona: sembrava un posto perfetto per una massiccia difesa e nessun scout aveva fatto ritorno. Ore 11.00. Cavalleria unionista! A ridosso della collina centrale, fra i frutteti si scorgeva con difficoltà quella che era una piccola brigata di cavalleria smontata e ben presto quello fu l'ultimo dei problemi per Hampton. Una massiccia linea blu si stava formando in fronte a lui ed altre truppe unioniste sembravano comparire dal nulla. Quella sarebbe stata una carica necessaria per coprire l'avanzata della fanteria e così, con una bella spronata al cavallo, condusse i suoi uomini contro il nemico. Maledizione! Un fuoco efficace della fanteria e dei cannoni non visti, collocati vicino una fattoria, crearono numerose perdite ed i cavalleggeri persero il loro impeto. Intanto sull'altro fronte le artiglierie tuonavano, mentre Pickett ed i suoi avanzavano verso le colline, dove stavano i timidi soldati nordisti. Verso le 11.30 le due divisioni avevano percorso gran parte della distanza e le cariche sarebbero partite a momenti. Hampton aveva condotto nuovamente i suoi uomini contro le fila nemiche, ma la vittoria non voleva proprio giungere; le baionette e gli spari intimorivano quei cavalli veterani, il generale Weed era in prima linea con i suoi pochi zuavi a respingere quel temibile attacco. Intanto la tromba suonava sopra le brigate del generale Pickett e Kemper, Garnett e Corse conducevano i soldati contro i nordisti in una grande carica combinata, ma purtroppo la miglior preparazione, il terreno e la prudenza del generale Sweitzer fermarono l'impeto confederato; solo il generale Corse ebbe un po' più di fortuna e riuscì ad intimorire la brigata del generale Vincent. Nel frattempo facevano la loro comparsa sul campo di battaglia il generale di corpo James Longstreet con la divisione Mc Laws ed il supporto europeo della brigata inglese. I nordisti non si erano mossi molto e, al contrario, rinsaldavano la loro posizione difensiva cercando riparo e sparando il più possibile. Forse il caffè di scarsa qualità o forse motivazioni personali avevano reso Meade più prudente del solito e questo si stava rivelando un fattore positivo per le truppe unioniste, ma sarebbe durato? Fino a quel momento i confederati non si erano dimostrati agguerriti, ma verso le 12 l'intera divisione Hood sfoderò le baionette e si lanciò all'attacco mentre, dall'altra parte del campo, tutte le brigate di Pickett erano impegnate in aspri combattimenti. Anderson e la sua brigata furono i primi a portare gloria alla divisione Hood, catturando le infami batterie sulla collina; Hampton caricava la brigata di Day spazzandola via con sorprendente facilità per poi scontrarsi nuovamente con la brigata di Weed. La forte emozione per lo sfondamento inebriava i suoi cavalieri e stavolta la bandiera a stelle e strisce dovette arretrare. Intanto le brigate texane di Robertson e Law ingaggiavano uno scontro con la brigata Mc Candless riportando una modesta vittoria nel piccolo frutteto. Nello stesso momento Vincent cercava di mantenere la formazione, ma le cariche furibonde dei sudisti intimorirono i suoi uomini al punto da mandare in fuga l'intera brigata; non senza un risvolto positivo: Sweitzer teneva a bada i nemici ed era perfino riuscito a mandare in rotta l'intera brigata di Corse, ma purtroppo non era riuscito a coprire il suo alleato. Ora si trovava completamente isolato dal corpo nordista, chiuso in un boschetto e ingaggiato più volte dalle furie grigie. Nella stessa ora in cui nelle città si serve il pranzo, sul campo di battaglia l'intera formazione nordista presentava dei buchi ed i confederati avanzavano rapidi. Ormai era questione di poche ore, l'accerchiamento era inevitabile. Con l'arrivo dell'inglese Pennfather nella parte ovest del campo di battaglia i confederati si apprestavano ad assestare il colpo definitivo alla formazione nemica con Hampton che caricava ancora la brigata zuava di Weed, ma stavolta mandandola in rotta. Anche i generali Robertson ed Anderson riportarono vittorie significative contro le brigate di Mc Candless, Burbank e Custer. Quando la cavalleria sudista riuscì ad aggirare le linee nemiche e tagliare loro i rifornimenti e contatti i generali yankees ordinarono di posare i fucili e si arresero. La battaglia era vinta.