Dicembre 2019 : scenario autunnale.
28 Ottobre 1863. Dopo una campagna fallimentare in Pennsylvania, l’armata della Virginia settentrionale è costretta a rientrare nei propri confini per riorganizzarsi. L’avanzata unionista non si fa attendere, tuttavia il generale Lee riesce a preparare per tempo una buona linea difensiva sfruttando gli elementi naturali. I rapporti del generale Stuart non sono rassicuranti: almeno 7 corpi sono in marcia ed ulteriori rinforzi sono stati visti al confine settentrionale. La prossima battaglia sarà importante per difendere l’accesso a Richmond. Con un fronte esteso parecchi chilometri e fortificazioni costruite rapidamente, i confederati si preparano ad un’altra grande battaglia. L’orologio segna le 8.00 e l’ala sinistra è calma, il centro non rileva movimenti mentre l’ala destra vede del movimento fra i generali: Longstreet e Jackson arrivano al galoppo alla prima linea per supportare i propri uomini. Sono ben consapevoli che questo schieramento, compreso fra un bosco ed una fattoria, risulti essere la linea più sottile e quindi più debole.
Tutto è calmo, nessun movimento, nessun rapporto. Longstreet cammina ai bordi del bosco con passo spedito immerso nei suoi pensieri mentre il sigaro brucia veloce. Come potremmo mai resistere qui se le forze unioniste contano almeno sette corpi? Maledizione, questa nebbia non ci permette di vedere a più di una trentina di metri.
A mattinata ormai inoltrata, delle urla si alzano dalla prima linea ed i portaordini cominciano a galoppare veloci ovunque: la nebbia si sta diradando e si vedono parecchie bandiere a stelle e strisce avanzare lentamente, forse incerte, forse prudenti, ad ogni modo troppo lontane per la fucileria. Fuoco con i cannoni!
Ore 10. Notizie arrivano dagli altri fronti: al centro infuria la battaglia. I tuoni di cannone iniziano ad accogliere la fanteria nemica. La divisione Hood, calma e ben rifornita, prende la mira ed attende ordini. La Light Division di Jackson, ben schierata e supportata non teme alcuna sfida: Stonewall Jackson è lì!
Il sole pallido riesce a filtrare attraverso le nubi grigie ed illuminare delicatamente il campo di battaglia. Ben due corpi nordisti sono schierati ed avanzano: una marea blu in movimento. Le prime vittime si contano fra gli attaccanti, ma questo non li scoraggia dall’avvicinarsi, sembra che l’ordine sia quello di oltrepassare le difese sudiste a tutti i costi. Giunti alla distanza perfetta i due generali confederati ordinano l’inizio: fuoco a volontà! Jackson, calmo e scrupoloso per natura, non riesce a trattenere il bisogno di incitare i suoi uomini e cavalca rapidamente attraverso le linee. Virginiani! Non siate avidi, date a quelli yankees tutto il piombo che avete! La risposta dei suoi uomini è quasi immediata.
Ben presto anche i moschetti nordisti sparano. Con estrema precisione. Nella prima linea il generale Law viene colpito a morte. La sua brigata conta delle perdite nonostante le barricate. Cosa sta succedendo? Ognuno sta sparando tutti i proiettili in dotazione per fermare l’avanzata, ma le giacche blu continuano ad arrivare. I carri di munizioni sfrecciano veloci fra le prime linee, portando nuovo piombo ai soldati. I cannoni sparano senza fermarsi e le linee nordiste risentono di tutta questa frenesia. Ma avanzano comunque.
Le distanze si accorciano e partono le cariche: sulla destra nel campo di grano, al centro sulla strada e sulla sinistra nel bosco. I nordisti provocano numerose perdite e riescono a rompere la linea proprio al centro, laddove Jackson stava controllando la propria divisione. Le mischie continuano violente per buona parte della mattinata fra vittorie nordiste e riconquiste confederate. Le perdite aumentano da ambo le parti ed al centro le brigate mostrano visibili varchi alla formazione avversaria che non perde occasione per attaccare. Il centro è perso, bisogna chiudere quella falla. Ma gli uomini, stanchi e senza regolare approvvigionamento di munizioni, cominciano a vacillare vedendo che la linea è rotta.
Un messaggero giunge da Longstreet al galoppo per un rapporto urgente: l’avanzata nordista sul fronte centrale è arrestata, i nostri hanno conquistato il terreno ed a breve arriveranno i rinforzi su questo scenario. Nel frattempo Jackson incita i suoi uomini al punto che riescono a tenere la linea e fermare l’avanzata al centro, respingendo i nordisti passo dopo passo e poi in un attimo di stallo, in un silenzio cortissimo, si sente una tromba suonare. Cavalleria amica! A questo punto l’ordine è uno solo: a tutta la fanteria, respingete le giacche blu! I texani di Robertson, aggressivi più che mai, partono alla carica correndo fuori dal bosco. Qualche istante più tardi giunge da Longstreet un altro messaggero: tre brigate della divisione McLaws sono in marcia nel bosco per aiutare la manovra offensiva, sebbene reduci da scontri sull’altro fronte. I rinforzi sono arrivati per salvare la formazione in questo momento pericoloso. Non appena la notizia viene condivisa con Jackson le sue truppe assumono una ferma posizione difensiva mentre il centro e l’ala sinistra si occuperanno di schiacciare il nemico dal lato. Dopo le prime vittorie e scorrerie dell’aggressiva cavalleria, al comandante nordista non resta altro che ordinare una ritirata generale. Una precipitosa ritirata generale.
Non appena la situazione è chiara, Longstreet salta in sella e si dirige dal collega: un’ottima cooperazione, un’ottima linea difensiva e degli uomini ormai veterani hanno permesso a questo scenario incerto di portare alla Confederazione una grande vittoria. Dopo un saluto militare rigoroso, i due gentiluomini si stringono la mano. La vittoria è nostra. Almeno per oggi…
Tutto è calmo, nessun movimento, nessun rapporto. Longstreet cammina ai bordi del bosco con passo spedito immerso nei suoi pensieri mentre il sigaro brucia veloce. Come potremmo mai resistere qui se le forze unioniste contano almeno sette corpi? Maledizione, questa nebbia non ci permette di vedere a più di una trentina di metri.
A mattinata ormai inoltrata, delle urla si alzano dalla prima linea ed i portaordini cominciano a galoppare veloci ovunque: la nebbia si sta diradando e si vedono parecchie bandiere a stelle e strisce avanzare lentamente, forse incerte, forse prudenti, ad ogni modo troppo lontane per la fucileria. Fuoco con i cannoni!
Ore 10. Notizie arrivano dagli altri fronti: al centro infuria la battaglia. I tuoni di cannone iniziano ad accogliere la fanteria nemica. La divisione Hood, calma e ben rifornita, prende la mira ed attende ordini. La Light Division di Jackson, ben schierata e supportata non teme alcuna sfida: Stonewall Jackson è lì!
Il sole pallido riesce a filtrare attraverso le nubi grigie ed illuminare delicatamente il campo di battaglia. Ben due corpi nordisti sono schierati ed avanzano: una marea blu in movimento. Le prime vittime si contano fra gli attaccanti, ma questo non li scoraggia dall’avvicinarsi, sembra che l’ordine sia quello di oltrepassare le difese sudiste a tutti i costi. Giunti alla distanza perfetta i due generali confederati ordinano l’inizio: fuoco a volontà! Jackson, calmo e scrupoloso per natura, non riesce a trattenere il bisogno di incitare i suoi uomini e cavalca rapidamente attraverso le linee. Virginiani! Non siate avidi, date a quelli yankees tutto il piombo che avete! La risposta dei suoi uomini è quasi immediata.
Ben presto anche i moschetti nordisti sparano. Con estrema precisione. Nella prima linea il generale Law viene colpito a morte. La sua brigata conta delle perdite nonostante le barricate. Cosa sta succedendo? Ognuno sta sparando tutti i proiettili in dotazione per fermare l’avanzata, ma le giacche blu continuano ad arrivare. I carri di munizioni sfrecciano veloci fra le prime linee, portando nuovo piombo ai soldati. I cannoni sparano senza fermarsi e le linee nordiste risentono di tutta questa frenesia. Ma avanzano comunque.
Le distanze si accorciano e partono le cariche: sulla destra nel campo di grano, al centro sulla strada e sulla sinistra nel bosco. I nordisti provocano numerose perdite e riescono a rompere la linea proprio al centro, laddove Jackson stava controllando la propria divisione. Le mischie continuano violente per buona parte della mattinata fra vittorie nordiste e riconquiste confederate. Le perdite aumentano da ambo le parti ed al centro le brigate mostrano visibili varchi alla formazione avversaria che non perde occasione per attaccare. Il centro è perso, bisogna chiudere quella falla. Ma gli uomini, stanchi e senza regolare approvvigionamento di munizioni, cominciano a vacillare vedendo che la linea è rotta.
Un messaggero giunge da Longstreet al galoppo per un rapporto urgente: l’avanzata nordista sul fronte centrale è arrestata, i nostri hanno conquistato il terreno ed a breve arriveranno i rinforzi su questo scenario. Nel frattempo Jackson incita i suoi uomini al punto che riescono a tenere la linea e fermare l’avanzata al centro, respingendo i nordisti passo dopo passo e poi in un attimo di stallo, in un silenzio cortissimo, si sente una tromba suonare. Cavalleria amica! A questo punto l’ordine è uno solo: a tutta la fanteria, respingete le giacche blu! I texani di Robertson, aggressivi più che mai, partono alla carica correndo fuori dal bosco. Qualche istante più tardi giunge da Longstreet un altro messaggero: tre brigate della divisione McLaws sono in marcia nel bosco per aiutare la manovra offensiva, sebbene reduci da scontri sull’altro fronte. I rinforzi sono arrivati per salvare la formazione in questo momento pericoloso. Non appena la notizia viene condivisa con Jackson le sue truppe assumono una ferma posizione difensiva mentre il centro e l’ala sinistra si occuperanno di schiacciare il nemico dal lato. Dopo le prime vittorie e scorrerie dell’aggressiva cavalleria, al comandante nordista non resta altro che ordinare una ritirata generale. Una precipitosa ritirata generale.
Non appena la situazione è chiara, Longstreet salta in sella e si dirige dal collega: un’ottima cooperazione, un’ottima linea difensiva e degli uomini ormai veterani hanno permesso a questo scenario incerto di portare alla Confederazione una grande vittoria. Dopo un saluto militare rigoroso, i due gentiluomini si stringono la mano. La vittoria è nostra. Almeno per oggi…
Alcuni fotografi di guerra, sprezzanti del pericolo, nel fragore della battaglia hanno immortalato scene epiche...